29 dicembre, 2023

IL VERO NOME DI DIO E COME SI PRONUNCIA

 



In ebraico il nome del Creatore è composto da quattro lettere. Questo nome è spesso chiamato “Tetragrammaton”, cioè letteralmente parola di quattro lettere.

In ebraico, il tetragramma si pronuncia con le lettere ebraiche: Yod He Vav He.

Y H V H

Il terzo comandamento dice che “non dobbiamo pronunciare il nome del nostro Creatore invano”, cioè che non dobbiamo pronunciare il ‘Tetragramma’ invano.

Ci sono tuttavia diverse interpretazioni su quale sia il vero significato di questo comandamento. La tradizione giudaica (superstiziosa) vuole che il comandamento significhi il DIVIETO di PRONUNCIARE SEMPRE il Tetragramma ad alta voce. Da qui la necessità di sostituirlo con altre parole, come “Adonai” (Signore dei signori) oppure “HaShem” (il nome).

In questo studio, spiegheremo perchè questa pratica non sia affatto coerente con le Scritture.

LE SCRITTURE TESTIMONIANO L’USO DEL NOME?

Nell’antica Israele (e nella Torah), gli Israeliti DOVEVANO PRONUNCIARE il nome del Creatore.

In Ruth 2:4 vediamo che il nome del Creatore è usato come saluto quotidiano, e anche come una forma di benedizione.

In Numeri 6:24-26 nella benedizione del Sommo Sacerdote, il Creatore comanda di invocare il suo nome tre volte distintamente, così che il suo popolo possa ricevere la Sua benedizione.

In Salmi 91:14 il Creatore ci dice che BENEDIRA’ coloro che CONOSCONO e INVOCANO il suo nome.

Ci sono moltissimi altri esempi scritti che spiegano perchè il Creatore vuole che usiamo il suo nome, ma questi dovrebbero bastare a dimostrare il fatto che Egli desidera espressamente che il suo nome sia pronunciato piuttosto che nascosto.

QUALE E’ LA CORRETTA PRONUNCIA DEL TETRAGRAMMA YHVH?

Il nostro intento in questa sede è di spiegare come possiamo pronunciare il tetragramma (Yod Hay Vav Hay).

La lettera ebraica Yod(o Yud) si pronuncia “yuh” “ee” o “yee” a seconda della vocale ad essa associata, ma fondamentalmente la lettera Yod produce un suono corrispondente a “i” “ai” o “y”.

La lettera ebraica He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh”, e contiene fondamentalmente un suono di acca aspirata.

La lettera ebraica Vav si pronuncia “vuh”, “wuh”, “oh” o “u”, cioè produce un suono corrispondente a una “v”, a una “w” o a una “u”.

L’ultima lettera del Tetragramma He si pronuncia come sopra.

Il TESTO MASORETICO

Prima di parlare di come si possono pronunciare tutti questi suoni insieme, è necessario chiarire che cos’è il testo “Masoretico” ebraico in cui si trova il nome del nostro Creatore.

Il testo ebraico da cui sono tratte tutte le maggiori traduzioni odierne delle Scritture è chiamato testo Masoretico. Esso fu compilato da un gruppo detto dei “Masoreti”, nel Medioevo. Il termine Masoreti significa “Signori della Tradizione”.

I Masoreti compilarono la loro versione del testo ebraico all’incirca tra il 700 e il 1000 d.C.

L’ebraico è sempre stato scritto esclusivamente con le consonanti ma come l’italiano o l’inglese, anche l’ebraico è formato sia da consonanti che da vocali.

E proprio come in inglese, la pronuncia di queste combinazioni di lettere può cambiare a seconda delle diverse combinazioni di consonanti e vocali.

Consideriamo ad esempio le diverse pronunce delle parole inglesi through, cough, bough, brought, tough; tutte queste parole contengono la combinazione di lettere “ough” eppure hanno ciascuna una pronuncia diversa. Lo stesso principio si applica all’ebraico.

Il testo Masoretico ebraico fornisce determinate vocali da associare al tetragramma, che ci SUGGERISCONO quale sia la pronuncia del Nome Divino [VOLUTA] dai Masoreti. Gli studiosi hanno versioni contrastanti sul quando e sul come queste vocali siano state inserite, ma se si pronuncia il tetragramma per come è REDATTO nel testo Masoretico, si ottiene come risultato “Jehovah”.

PERCHE’ LA PRONUNCIA DEL NOME ‘JEHOVAH’ NON E’ QUELLA CORRETTA?

Secondo i “Signori della Tradizione” qui lo Yod con i due punti sotto ha il suono “jee”, la He produce il suono di un’acca aspirata “ah” e qualche volta si ottiene un suono “ho” aggiungendo un ulteriore puntino in alto a sinistra. La combinazione della Vav con la vocale simile ad una piccola T e la He finale produce un suono come “vah”, abbiamo quindi come risultato finale la parola ‘JEHOVAH’

Tuttavia questa pronuncia Masoretica non è priva di PROBLEMI. il primo problema è che essa richiede l’introduzione artificiosa di un suono “ho” appena dopo la prima lettera “-ah”; un’altro problema è che mentre l’ebraico scritto odierno usa sia consonanti che vocali, le vocali stesse non compaiono mai in forma scritta PRIMA dei testi Masoretici.

Questo vuol dire che il testo Masoretico redatto all’incirca nel 900 d.C. è il primo documento ebraico di cui si ha notizia che usi la forma scritta delle vocali.  

Molti studiosi ritengono che furono gli stessi Masoreti a creare queste vocali scritte, altri credono che i Masoreti stessero cercando di standardizzare la pronuncia dell’ebraico mettendo per iscritto vocali che erano sempre esistite ma non erano state registrate prima di quel tempo, perchè la pergamena era molto cara e scrivere anche le vocali avrebbe comportato un impegno molto più gravoso e costoso.

Comunque sia la spiegazione che se ne vuole dare, resta il fatto che nessun testo ebraico prima del testo Masoretico contiene le vocali in forma scritta, e con esse, anche la parola ‘JEHOVAH’.

Ad esempio, i rotoli del Mar Morto furono scritti centinaia di anni prima, non contengono le vocali scritte, ma solo le consonanti.

Accettando l’ipotesi che i Masoreti abbiano trascritto vocali già esistenti e non le abbiano create ex novo, alcuni studiosi si chiedono come possiamo fare a sapere se esse rispecchiano fedelmente la reale pronuncia.

LE INCONGRUENZE CON LA ‘SETTANTA’

Inoltre, bisogna notare anche il fatto che, in vari punti, il testo dei “Signori della Tradizione” non concilia con un’altra antica versione dell’Antico Testamento (scritta circa nel 300-400 a.C.). Quest’altra antica versione è chiamata la “Settanta (Antico Testamento tradotto in greco). La Settanta fu originariamente commissionata dal sommo sacerdote intorno al 300-400 a.C. come traduzione ufficiale dei rotoli in lingua ebraica usati dai sacerdoti.

Essa fu redatta per essere usata da altri ebrei nel mondo, ed era al tempo stesso molto rispettata e ritenuta molto affidabile. Essendo una traduzione ufficiale, dovrebbe essere una traduzione perfetta dei testi ebraici antichi che erano in uso da parte dei sacerdoti ai tempi della sua redazione, circa 300-400 anni prima del ministero di Yahushua. Quindi, se teniamo a mente che la Settanta è una traduzione “ufficiale” molto più antica di quella dei Masoreti, possiamo notare una serie di cose sorprendenti.

Il Patto Rinnovato (anche chiamato ‘Nuovo Testamento’) cita molti passaggi che non sono presenti nel testo ebraico Masoretico, o che in alternativa sono molto diversi dai corrispondenti Masoretici. Tuttavia questi stessi versetti compaiono nella “Settanta Greca”, e di solito sono corrispondenti a quelli riportati nel Nuovo Testamento.

Alcuni studiosi anti-messianici sostengono che dal momento che il Patto Rinnovato (Nuovo Testamento) non combacia con il testo ebraico Masoretico, lo stesso Nuovo Testamento non sarebbe affidabile.

Secondo la loro logica, anche se il Nuovo Testamento ha delle corrette corrispondenze con la più antica Settanta greca, poiché esso non combacia con il più recente documento ebraico Masoretico, non può essere ritenuto degno di fede.

Tuttavia, questo criterio è diametralmente opposto a quello usato generalmente per determinare l’accuratezza nei documenti antichi.

Di solito, più un testo è antico, e più si presume che esso sia affidabile, venendo considerato più autorevole.

Dal momento che la “Settanta” è una traduzione ufficiale dell’antico testo ebraico, e dal momento che essa è notevolmente più antica del testo Masoretico, in realtà dovrebbe essere il testo ebraico Masoretico ad essere stato alterato.

Alcuni studiosi vedono nella differenze tra la Settanta ed il testo Masoretico una dimostrazione del fatto che il testo Masoretico potrebbe essere stato alterato intenzionalmente, con il proposito di screditare il Nuovo Testamento (Patto Rinnovato). Molti studiosi concordano sul fatto che il testo ebraico Masoretico fu elaborato nel corso di molte centinaia di anni (c.ca dal 700 al 1000 d.C.), in un tempo in cui gli ebrei venivano perseguitati in Europa.

Il proposito dichiarato del testo Masoretico era di standardizzare il testo, di correggere eventuali errori che si fossero insinuati nel testo nel corso dei secoli, e infine di standardizzare la pronuncia dell’ebraico, attraverso la definizione e lo sviluppo di un sistema di vocali scritte.

LA TRADIZIONE RABBINICA OCCULTO’ LA VERA PRONUNCIA

Tuttavia, alcuni studiosi hanno anche suggerito che il testo Masoretico avrebbe avuto un proposito segreto, quello di alterare il testo, e in tal modo indebolire la fede in Yahushua e al contempo rafforzare le tradizioni rabbiniche. 

Ma come viene influenzato tutto questo dalla tradizione rabbinica di nascondere il nome del Padre?

C’è disaccordo tra gli studiosi sul momento preciso in cui avrebbe avuto origine questa pratica, e sul suo perchè, ma alcuni credono che questa pratica cominciò al tempo in cui gli Ebrei andarono in esilio a Babilonia. 

I Babilonesi credevano che il nome del loro dio Marduk fosse così sacro che non dovesse essere pronunciato a voce; e si facevano beffe degli Ebrei per la loro abitudine di usare il nome del Creatore nei saluti e nelle benedizioni quotidiani (soprannominandoli ‘YAHOO’). Essi allora smisero di pronunciare il nome del Creatore (Esodo 20:4), per impedire ai Babilonesi di pronunciarlo invano.

La tradizione vuole che si usi il termine “Adonai”, che significa “Signore dei Signori”, al posto del tetragramma durante i momenti di preghiera, e di usare il termine “HaShem”, cioè “il nome” in ogni altra circostanza.

Secondo la tradizione secolare (non secondo quanto richiesto dal Creatore nella Sua Parola scritta), il nome divino può essere pronunciato ad alta voce solo una volta all’anno, da parte del sommo sacerdote. Per impedire a chiunque altro di pronunciare ad alta voce il nome divino, questo fu quindi nascosto a tutti tranne che a pochi eletti, e i pochi eletti dovevano trasmettere di generazione in generazione la pronuncia corretta (solo in segreto) per via orale.

I Masoreti collocarono poi i punti vocalici nel tetragramma all’interno del testo Masoretico, imponendo al lettore di non pronunciare il nome come esso era scritto, ma di sostituirlo di volta in volta con “Adonai”.

Ciononostante, alcuni studiosi credono che dal momento che l’usanza secolare era di non pronunciare il vero nome, e dal momento che la tradizione imponeva che la vera pronuncia dovesse essere celata a tutti tranne che a pochi eletti, le vocali aggiunte nel testo Masoretico avessero lo scopo di mascherare la vera pronuncia…!

LA CORRETTA PRONUNCIA DEL NOME DEL NOSTRO CREATORE

Ma se i Masoreti possono aver messo le vocali sbagliate per nascondere la pronuncia del vero nome, e se le vocali inserite nel tetragramma sono lì solo per ricordarci di dire “Adonai” al posto di YHVH, allora quale è la pronuncia corretta del nome del nostro Creatore?

Poiché la pronuncia di una determinata parola ebraica può cambiare a seconda delle combinazioni di vocali e consonanti, sapere con esattezza la corretta pronuncia (visto che le vocali inserite dai ‘Signori della Tradizione’ sono di parte) non è certamente cosa semplice. Però ci sono varie ipotesi molto accreditate, tra cui la seguente:

La lettera ebraica Yod si pronuncia “yuh”, “ee” o “yee”, corrisponde cioè ad un suono “i”, “ai” o “y”.

La lettera ebraica He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh”, ed ha fondamentalmente il suono di un’acca Aspirata;

la lettera ebraica Vav si pronuncia “vuh”, “wuh”, “oh” o “oo”, corrisponde cioè ad un suono “v”, “w”, “o” o “iu”;

l’ultima lettera He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh” e corrisponde al suono di un’acca Espirata.

Sulla base di questo spelling, diversi studiosi accettano la seguente ipotesi sulla pronuncia del nome divino:

la prima lettera Yod suona come “yee”,

la seconda lettera He suona come “ah”,

la terza lettera Vav suona come “u”,

e la He finale suona come “eh”.

Da qui verrebbe la pronuncia “Yahu-eh”.

Questo nome è spesso scritto in inglese come YAHWEH.

Esistono altre variazioni, e discuteremo di una di esse.

Un’errore comune è cercare di applicare all’ebraico le regole grammaticali dell’inglesedobbiamo ricordare che la grammatica ebraica non è la grammatica inglese: è diversa.

Tuttavia possiamo farci un’idea se consideriamo le parole inglesi “omni” (che significa “tutto”); e “potent” (che significa “potente”); insieme queste due parole si pronunciano “omnipotent”, che ha una pronuncia diversa da quella delle due componenti pronunciate separatamente.

Una popolare variazione del tetragramma è di cominciare con il nome della tribù di Giuda, che è “Yehudah”, o più precisamente “Yàhudah”.

Sottraendo la lettera Dalet che dà un suono “d”, “Yahuah”.

A questo punto la pronuncia è uguale a quella del Tetragrammaton.

Quale che sia la pronuncia corretta, dobbiamo ricordare di non dare troppa importanza allo spelling di questo nome in inglese.

Non esiste un’unica pronuncia corretta del tetragramma in inglese, dal momento che l’inglese è una lingua pagana, e non è né l’ebraico né l’aramaico. Piuttosto la cosa importante dovrebbe essere imparare a leggere l’ebraico e progredire da quel punto.

IL NOME DI YHVH E’ IL RESPIRO UMANO DELLA VITA 

Quante volte abbiamo pronunciato il nome del Padre nella vita? Alcuni potrebbero rispondere “mai“, altri “molte volte“, ma in realtà questo nome lo pronunciamo “sempre”, in ogni nostro respiro, tutti i giorni…!

“Eloah YHVH formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente”. (Genesi 2:7)

Questa scrittura ci dice che Yahuveh soffiò nell’uomo l’alito della vita. Ma questo ‘alito’, non è forse lo stesso respiro dell’essere umano?

Alcuni studiosi suggeriscono che lo stesso nome del Padre YHVH sia il nostro “respiro della vita”, e che il suono del Suo nome ricordi il suono del respiro umano.

Secondo questa spiegazione, lo Yod-He avrebbe il suono “Yah”, o il suono dell’inspirare, mentre il Vav-He avrebbe il suono “ueh” o “uveh”, cioè il suono dell’espirare.

Se proviamo a pronunciare ‘YAAAH mentre inspiriamo aria nella bocca, e successivamente espiriamo ‘UVEEH’, si vocalizzerà il nome del Padre nello stesso nostro respiro!

“Yah-uveh” – (inspira – espira)

“Yah-uvah” – (inspira – espira)

Ricordiamo che questa è un’ipotesi. E che nessuno sà quale sia la pronuncia perfetta del nome divino. Se però questa ipotesi è quanto di più reale abbiamo, allora una qualsiasi pronuncia ‘soffice’ del nome come in “Yahuveh” o “Yahuvah” è teoricamente corretta, poiché tutte queste si avvicinano al suono del respiro umano.

Possa YHVH dare a tutti noi il Suo amore ad ogni amico nella fede che cerchi sinceramente di seguire gli insegnamenti del Padre, attraverso la nostra fede nel Messiah Yahushua

Così sia in Verità.

21 dicembre, 2023

CHE COS'E' L'ABOMINAZIONE DELLA DESOLAZIONE?

 


Pochi giorni prima della morte di Yahushua, alcuni discepoli Gli chiesero di parlare loro della fine del sistema di cose. Questa conversazione, come riportata in Matteo 24 e Marco 13, contiene un chiaro avvertimento. Questo ammonimento formulato in modo curioso è registrato praticamente parola per parola sia in Matteo che in Marco. Ha lasciato perplesse molte persone nel corso del tempo per il suo riferimento a qualcosa chiamato “l’Abominazione della Desolazione”.

«Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, di cui parla il profeta Daniele, posta nel luogo santo» (chi legge comprenda), allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti. Chi sarà sulla terrazza non scenda a prendere nulla dalla sua casa. E chi è nel campo non torni indietro a prendersi i suoi vestiti. Ma guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!" (Matteo 24:15-19)

L’urgenza di questo avvertimento è estrema. Quando il popolo di Yahuveh vede qualunque cosa accada, deve fuggire immediatamente. Non ci devono essere ritardi. Se sei sul tetto di casa, non tornare dentro per raccogliere qualcosa. Andare! Se stai arando in mezzo a un campo, non voltarti indietro per prendere la giacca. Correre! L’estrema difficoltà della vita in quel momento è ben riassunta dalla terribile previsione:

"Ma guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! . . E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati". (Matteo 24:19, 22)

Qualunque cosa sia l'“Abominazione della Desolazione”, o in qualsiasi modo si presenti, rappresenta un grave pericolo per il popolo di Yahuveh. Il Salvatore voleva che tutti si guardassero da questa minaccia e fuggissero subito quando veniva vista. Per capire cos'è questo Abominio è necessario andare a leggere Daniele. Sia Matteo che Marco si riferiscono alle profezie di Daniele come alla chiave per comprendere l'avvertimento di Yahushua. Marco ha scritto:

Ma quando vedrete l'abominazione della desolazione, di cui parla il profeta Daniele, stare dove non dovrebbe (chi legge comprenda), allora fuggano quelli che saranno in Giudea. . . . (Marco 13:14)

Per dare ulteriore enfasi all'indicazione di trovare il significato della frase in Daniele, sia Marco che Matteo affermano che chi legge capisca. La frase specifica “abominazione che rende desolazione” è usata due volte in Daniele:

"Verranno contro lui navi dei Kittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro. Si volgerà infuriato e agirà contro la santa alleanza, e nel suo ritorno se la intenderà con coloro che avranno abbandonato la santa alleanza. 31 Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l'abominio della desolazione". (Daniele 11:30, 31)

"Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni". (Daniele 12:11)

I traduttori hanno aggiunto la parola “sacrificio” prima della parola “quotidiano” ma non è presente nell’originale ebraico. La parola “quotidiano” significa “continuo senza interruzione”. La parola inglese “abominio” deriva dall’ebraico Shiqq ûts. Significa:

Disgustoso, cioè sporco; particolarmente idolatrico o concernente un idolo: - immondizia abominevole, cosa detestabile. (Vedi La concordanza esaustiva di The New Strong, #8251.)

“Desolazione” in ebraico antico era Shâmêm. Significa:

Stordire o intorpidire, cioè devastare o instupidire: stupire, essere indigente, distruggere, devastare. (Vedi La concordanza esaustiva di The New Strong, #8074).

È significativo che la parola “abominio” si riferisca all’idolatria. Pertanto, l’“abominazione della desolazione” affronta la questione della pura adorazione, in particolare della falsa adorazione di un dio contraffatto. Un principio predominante del regno di Satana è la forza. Coloro che Satana non può ingannare, tenta di costringerli. Nello scontro finale tra il Regno dei Cieli e le forze dell'oscurità, un potere irresistibile verrà esercitato su tutti coloro che rimarranno fedeli al Padre Yahuveh. Tale confronto è riportato nel Libro dell'Apocalisse, un libro “aperto” che espone le lunghe profezie “sigillate” di Daniele.

"Aveva il potere di dare vita all'immagine della bestia, affinché l'immagine della bestia parlasse e facesse sì che tutti coloro che non avrebbero adorato l'immagine della bestia fossero uccisi. E fece sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, ricevessero un marchio sulla mano destra o sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio o il nome della bestia, o il numero del suo nome". (Apocalisse 13:15-17)

“Parlare” significa far approvare una legislazione. “Causare” significa avere il potere di far rispettare quella legislazione. Questa legislazione richiederà la conformità di ogni essere umano al regno di Satana. Tutti coloro che si rifiuteranno di adorare saranno ritenuti degni di morte. L'abominazione della desolazione è un atto legislativo che obbliga la coscienza, sotto pena di morte, a sottomettersi, riconoscere o altrimenti mostrare fedeltà a qualsiasi falso sistema di cose consentendo così a Satana il dominio dell'anima del genere umano. Il pericolo per il popolo di Yahuveh è ulteriormente sottolineato dall'ammonimento del Salvatore subito dopo il Suo riferimento all'abominazione della desolazione:

"Ma pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno, né di sabato; poiché allora ci sarà una grande tribolazione, come non ce n'è stata dall'inizio del mondo fino ad oggi, no, né mai ci sarà". (Matteo 24:20-21)

Con il ripristino della conoscenza del vero sabato che è il settimo giorno, il Cielo ha dimostrato che il culto secondo il moderno calendario gregoriano della Domenica come settimo giorno è comunque una forma di ribellione e tradimento contro Yahuveh. Se questo abominazione sarà una futura riforma del calendario che letteralmente “toglierà” il Sabato dal ciclo settimanale continuo dell’attuale calendario o semplicemente un’imposizione a non rispettarlo è irrilevante. Il punto è che chiunque obbedisca a Satana, a dispetto del tempo stabilito da Yahuveh, avrà la sua anima “devastata” per l'eternità.




Tutti i cristiani oggi presumono che, in quanto “cristiani”, non adorino gli idoli. Tuttavia, non tutti gli idoli sono fatti di legno, pietra o metalli preziosi. Esistono molti tipi di idoli. Il dizionario definisce “idolo” come:

Qualsiasi cosa su cui poniamo i nostri affetti; ciò a cui indulgiamo un attaccamento eccessivo e peccaminoso. (Noah Webster, Dizionario americano della lingua inglese, 1828.)

“Un idolo è qualsiasi cosa che usurpa il posto di Yahuveh nel cuore delle sue creature razionali”. (S. Miller) Per alcuni, il loro idolo preferito è il riconoscimento nel campo di lavoro prescelto. Per altri, è il prestigio dei beni terreni. Per moltissime persone, il loro idolo preferito è la FUGA dalla realtà, in tutte le sue numerose e varie forme, che si tratti di alcool, droga, sesso, film, romanzi, esercizio fisico, sport o uno qualsiasi dei mille modi in cui Satana cerca di attirare la mente e gli affetti del cuore. Anche le cose che di per sé non sono sbagliate, possono diventare idoli se prendono il posto di Yahuveh negli affetti del cuore. Una vacanza, un’amicizia, un rapporto familiare sono tutte cose belle. Tuttavia, se ottenerli diventa più importante che obbedire alla volontà di Yahuveh, essi sono diventati un idolo nell'anima che alla fine diverrà desolata come una landa deserta.

Esistono diversi modi evidenti in cui Satana devasta le anime delle persone. Coloro che adorano i demòni diventano schiavi dell'anima dell'arciribelle. Un concetto New Age di crescente popolarità è chiamato “Walk-in”. Si ritiene che in un "walk-in" l'anima (il falso concettto che l'anima sia una cosa diversa dal corpo carnale) di una persona venga sostituita da un'altra, temporaneamente o permanentemente. Questo non è altro che una possessione demoniaca e veramente desola, distrugge e devasta l'anima umana. Tuttavia, è importante capire che ci sono molti altri modi per rendere la propria anima desolata dall'avvertimento dell'abominio. Una persona che comprende chiaramente la Legge divina ma rifiuta di prestare obbedienza è altrettanto colpevole quanto il peccatore più flagrante. Tutti coloro che, per sicurezza temporale o anche per salvare la propria vita, si conformano ai dettami di Satana nell'adorazione, troveranno la loro anima distrutta e devastata. Yahushua sapeva che proprio un simile confronto attendeva il Suo popolo negli ultimi giorni della terra. Ammonì i suoi seguaci:

"Non temere coloro che uccidono il corpo ma non possono uccidere l'anima. Temete piuttosto Colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna". (Matteo 10:28)

In altre parole, Yahushua stava dicendo: Non temere di perdere la vita per me. In quanto Donatore di vita, io sarò il Restauratore di vita. La vita sacrificata per la verità otterrà un ingresso certo e abbondante nel Regno dei Cieli mentre coloro che abbandonano la verità per salvare la propria vita perderanno la propria anima.

"Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, e chi la perderà la preserverà". (Luca 17:33)

Mentre Matteo si riferisce all’abominazione della desolazione come se fosse nel “luogo santo”, Marco dice che starà dove non dovrebbe essere. Nella Scrittura i “piedi” sono simboli di possesso. Un abominio, un idolo, che sta dove non dovrebbe stare non è niente di meno che Satana che prende il controllo di un cuore e una mente la cui devozione è rivolta a qualcosa di diverso dal suo Creatore. Una persona che ama Yahuveh ma ama anche il mondo non ama veramente Yahuveh. Satana, sotto le sembianze dei piaceri della vita, regna nel suo cuore così diviso.

"Nessuno può servire due padroni; infatti o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure sarà fedele all'uno e disprezzerà l'altro. Non puoi servire [Yahuwah] e mammona". (Matteo 6:24)

Ci sono molte ragioni addotte per rifiutarsi di adorare il vero EL Yahuveh:

  • Nessun altro che conosco lo fa.
  • Perderò il lavoro.
  • Il mio coniuge non è d'accordo.
  • Il mio pastore dice che è sbagliato.
  • È troppo difficile da fare.

Queste ragioni esistono da quando il peccato è in conflitto con la verità. Sono semplicemente scuse fornite per giustificare una persona che continua nell’errore. La persona che sceglie di fare ciò che sa essere sbagliato, fa di quella cosa, quella persona, quel lavoro un idolo, un abominio. Questo apre la porta a Satana per entrare nella mente, prendere il controllo e devastare l’anima. Tutti coloro che continuano a ribellarsi contro il Regno dei Cieli, rifiutandosi di restituire l'adorazione al Creatore, avranno le loro anime devastate quando Satana entrerà per prendere possesso della loro mente e del loro cuore. Saranno tutt'uno con Satana. L'intero piano di salvezza è stato ideato per portare la mente umana in unità con la mente divina. Tutti coloro che saranno salvati saranno UNO con Yahuveh, proprio come Yahushua è UNO con Lui. È questa unità che, negli ultimi giorni della storia di questa terra, Satana sta cercando di interrompere usurpando la legittima posizione di Yahuveh nella mente e nel cuore umano.

La decisione è semplice. I risultati, di vasta portata. Adorerai secondo quanto è scritto e lascerai che Yahuveh regni nel tuo cuore e nella tua mente? Oppure, per comodità, ti conformerai alla volontà e al governo di Satana? Prega fortemente Yahuveh nel tuo cuore oggi. Abbandona qualsiasi cosa e chiunque si frapponga tra te e il tuo Creatore. Lascia che la tua preghiera sia esaudita nel nome di YAHUSHUA.


Ha'leluyah



07 dicembre, 2023

LA TERRA VERRA' SVUOTATA DAGLI ESSERI UMANI!

 


Molti cristiani presumono che il ritorno di Yahushua non avverrà durante la loro vita. Presumono invece che la vita così com’è adesso continuerà costantemente. Tuttavia, una serie di eventi inaspettati cambierà la vita sulla terra come la conosciamo. . . per sempre.

 

Non lo ricordo bene. Dopotutto avevo solo due anni, ma mi è stato detto che mia madre si arrabbiò con mio padre. Mi aveva portato a fare un giro sulle montagne russe, mentre lei pensava che fossi troppo piccolo. Quando il viaggio finì e lui portò a mia madre un bambino che piangeva, ignorando timidamente gli sguardi giudicanti degli altri adulti che incontrava, i suoi timori sembravano confermati. Due anni erano troppo pochi per portare un bambino a fare un giro sulle montagne russe.

Poi spiegò: piangevo perché mi era piaciuto così tanto il giro, che non volevo scendere!


Alcune persone amano avere paura; altre no, e mentre la psicologia non conosce con certezza tutto ciò che determina le diverse reazioni alla paura, alcuni ricercatori hanno suggerito che la differenza ha a che fare con il modo in cui le persone sperimentano lo stress. Una persona che ama i film spaventosi, ad esempio, si sentirà stimolata da una scarica di adrenalina, mentre un'altra che evita l'intrattenimento spaventoso interpreterà la stessa scarica di adrenalina come un attacco di panico.

Quando si tratta di profezia, anche i cristiani sembrano essere divisi in due gruppi. Una piccola minoranza è così sicura che Yahuveh li proteggerà nei momenti di difficoltà che sono davvero eccitati al pensiero di assistere a tali miracoli. La stragrande maggioranza dei cristiani, tuttavia, è terrorizzata al pensiero di vivere sulla terra mentre si riversa l’ira di Yah

Il falso insegnamento tra i cristiani di un rapimento segreto in cui i credenti vengono portati in Paradiso prima delle sette ultime piaghe è stato sviluppato come un metodo per rassicurare i credenti spaventati che così non devono preoccuparsi della grande tribolazione e del giudizio di Armagheddon.


Per quanto bella possa essere quella fantasia, è solo una fantasia! Le Scritture dicono chiaramente che Yahuveh avrà un residuo che Gli rimarrà fedele mentre sopravvivrà agli ultimi eventi e Lui li proteggerà. Nei giorni a venire, come per tutte le azioni del Padre, l'amore di Yahuveh sarà visto per il miracolo inesauribile e illimitato che è.

Isaia 24 è uno dei doni d'amore di Yahuveh ai Suoi figli. Rivela ciò che accadrà durante due distinte fasi del giudizio divino. La prima fase è spiegata in Apocalisse 8 e 9 sotto la simbologia delle sette trombe. La seconda fase è quella delle sette ultime piaghe, più conosciute, descritte in Apocalisse 16. La più grande differenza tra i due è che gli eventi suonati dalle trombe servono a chiamare le persone al pentimento. Pertanto, questi giudizi sono mescolati con la misericordia. Al contrario, le sette “ultime” piaghe non sono mescolate con misericordia, “poiché in esse è piena l’ira di Yahuveh”. (Apocalisse 15:1-4)

Isaia presenta questa serie di eventi spiegando innanzitutto quale sarà il risultato finale: una terra desolata.

Ecco, Adonay svuota la terra e la rende desolata,
ne deforma la superficie
e disperde i suoi abitanti.
E avverrà:
Come per il popolo, così per il sacerdote;
Come il servo, così il padrone;
Come la serva, così la padrona;
Come per l'acquirente, così per il venditore;
Come per il creditore, così per il mutuatario;
Come per il creditore, così per il debitore.
Il paese sarà completamente svuotato e completamente saccheggiato,
perché Yahuveh ha pronunciato questa parola
. (Isaia 24:1-3)

Tutti sulla terra saranno influenzati dagli eventi che presto accadranno.

La terra è in lutto e muore,
il mondo langue e muore;
Languiscono i superbi della terra.


Isaia rivela che il conflitto finale riguarderà l'adorazione.

Anche la terra è contaminata sotto i suoi abitanti,
perché hanno trasgredito le leggi,
cambiato le ordinanze,
infranto l'alleanza eterna.
Per questo la maledizione ha divorato la terra
e i suoi abitanti sono desolati.
Per questo gli abitanti della terra vengono bruciati
e restano pochi uomini
. (Isaia 24:4-6)

Tutti coloro che sono fedeli a Yahuveh Lo onoreranno adorandolo. Ciò è stabilito in Apocalisse 14 dove Giovanni vede tre angeli inviati dal Cielo con messaggi per preparare il mondo al ritorno di Yahushua. Con un linguaggio che ricorda il quarto comandamento, il primo angelo dichiara: “Temete Yah e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti delle acque”. (Apocalisse 14:7)

Ma non tutti accetteranno l’amorevole avvertimento: “La città della confusione è distrutta… Nella città è rimasta la desolazione e la porta è colpita dalla distruzione”. (Isaia 24:10, 12) Nella Scrittura, le “città” sono simboli di chiese. Babilonia simboleggia tutte le false religioni, per questo motivo viene dato il comando: "Uscite da essa, o popolo mio, per non essere partecipi dei suoi peccati e per non ricevere parte delle sue piaghe: perché i suoi peccati sono saliti al cielo e Yahuveh si è ricordato delle sue iniquità". (Vedi Apocalisse 18:4-5, Bibbia di Ginevra del 1599.)

 


Tutti coloro che si arrendono completamente a Yahuveh e accettano il Suo dono di giustizia saranno in grado di confidare in Lui durante la crisi futura.

Alzeranno la voce, canteranno;
Per la maestà del Adonay
grideranno dal mare.
Glorificate dunque Yahuveh nella luce dell'alba,
il nome di Yahuveh, EL d'Israele, sulle coste del mare.
Dalle estremità della terra abbiamo udito canti:
"Gloria ai giusti!"
(Isaia 24:14-16)

Durante entrambe le fasi del giudizio divino ci saranno numerosi grandi eventi distruttivi sia in senso letterale che spirituale.

E le fondamenta della terra tremano.
La terra è violentemente spaccata,
la terra è spaccata,
la terra è tremendamente scossa.
La terra vacillerà avanti e indietro come un ubriaco,
… E cadrà e non si rialzerà più.
Avverrà in quel giorno
che Yahuveh punirà in alto l'esercito dei grandi
e sulla terra i re della terra
.
(Isaia 24:18-21)

Successivamente, Yahushua ritornerà e Yahuveh ristabilirà il Suo regno sulla terra rinnovata.

Allora la luna sarà disonorata
e il sole si vergognerà;
Poiché Yahuveh degli eserciti regnerà
sul monte Sion e in Gerusalemme
e davanti ai suoi anziani, gloriosamente
. (Isaia 24:23)

Un'eternità di gioia vivendo con il Creatore nella terra rinnovata attende tutti coloro che accettano il Suo dono di salvezza.



04 dicembre, 2023

NATALE: ORIGINI, STORIA E TRADIZIONI




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"Vacanza." Per la maggior parte delle persone la parola viene applicata ad una celebrazione in particolare. . . Natale!

La definizione della parola “vacanza” rivela un elemento religioso di cui molti non sono consapevoli.

Festività: "una festa religiosa; [un] giorno sacro". (Nuovo dizionario universale integrale di Webster)

Il Natale è una festa religiosa. Nonostante tutte le trappole commerciali della celebrazione moderna, il Natale rimane, in fondo, una festa religiosa. È un momento in cui una divinità viene ricordata e onorata.

I cristiani celebrano la nascita di Gesù nel periodo natalizio. Si scambiano doni in onore del "più grande dono mai fatto". Dicono: "Gesù è la ragione del Natale!!" e parlano di rimettere Cristo al centro del Natale .

Il problema è che Yahushua il Salvatore non è mai nè nato e nemmeno stato “a” Natale, tanto per cominciare! Sebbene la Scrittura non fornisca la data di nascita del Salvatore, la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che Egli nacque in autunno, non il 25 dicembre!

Per scoprire il dio onorato a Natale è necessario risalire alle sue origini pagane. Le celebrazioni del 25 dicembre iniziarono poco dopo il diluvio con la nascita di Tammuz come reincarnazione di Nimrod. Le tradizioni natalizie di oggi provengono direttamente dall'antica Babilonia e dalla Roma pagana.

 

statua di Saturno e bambino vittima 

Saturno con bambino vittima

 

I romani pagani onoravano il dio Saturno con una festa di una settimana a dicembre chiamata 'Saturnalia'. Saturno era il dio romano del tempo e del raccolto, quindi veniva solitamente raffigurato con in mano una falce. Era il più crudele e malvagio di tutti gli dei pagani. Ha sempre richiesto il sacrificio di bambini.

I romani non erano i soli ad adorare questo dio malvagio. Il culto di Saturno era prevalente nel mondo antico. Anche gli Israeliti adoravano Saturno quando erano in ribellione contro il Crreatore. Il dio che Israele adorava più frequentemente durante l'apostasia era il dio Saturno (indicato nella Bibbia come Chiun, Molech o Rephan). Anche gli Israeliti offrivano i loro figli in sacrificio a questo dio vile e assetato di sangue.

"Saturno era diventato il campione del paganesimo africano [anche] noto... infatti, come Baal-Hammon nella Cartagine fenicia, era oggetto di sacrifici di bambini... Sebbene fosse un dio della fertilità, Saturno-Baal... era comunque spietato nei sacrifici che ha preteso." ( Quodvultdeus di Cartagine, traduzione e commenti, Thomas Macy Finn, pp. 14 e 115.)

Anche se i romani smisero presto di offrire sacrifici umani, il sangue veniva ancora versato dai gladiatori durante le celebrazioni dei Saturnalia di dicembre. I Saturnalia erano una celebrazione religiosa e tutti capivano che il sangue versato dai gladiatori era un'offerta sacrificale a Saturno.

"Gli spettacoli dei gladiatori erano sacri [a Saturno]." (Johann D. Fuss, Antichità romane , p. 359)

"L'anfiteatro rivendica per sé i suoi gladiatori, quando alla fine di dicembre propiziano con il loro sangue il Figlio del Cielo [Saturno] portatore di falce". (Ausonio, Eclog , ip 156)

"I gladiatori combattevano nei Saturnalia, e... lo facevano allo scopo di placare e propiziare Saturno." (Justus Lipsius, tom. ii. Saturnalia Sermonum Libri Duo, Qui De Gladiatoribus , lib. i. cap. 5)

"Il principio su cui venivano condotti questi spettacoli [dei gladiatori] era... [che] venivano celebrati come sacrifici propiziatori... quando tali moltitudini di uomini venivano 'macellati per fare una festa romana." Se si ricorda che Saturno stesso fu fatto a pezzi, è facile capire come sia nata l'idea di offrirgli un gradito sacrificio, facendo sì che gli uomini si tagliassero a pezzi l'un l'altro nel giorno del suo compleanno, in modo da propiziarsi il suo favore. (Alexander Hislop, Le due Babilonia , p. 153)

Nonostante la violenza e lo spargimento di sangue, i Saturnalia erano un momento di festa e di allegria. Le varie antiche celebrazioni in onore di questo dio assetato di sangue sono arrivate fino ad oggi mentre le tanto amate tradizioni natalizie si celebravano in tutto il mondo antico.

 Queste tradizioni includevano:

    i dodici giorni delle festività Natalizie
    dolcetti lasciati fuori la sera (usanza anglosassone)
    Alberi di Natale decorati con luci (originariamente candele realizzate con il grasso dei     corpi bruciati dei bambini vittime dei sacrifici)
    Alberi di Natale con palline appese (in orogine teste anticamente decapitate di vittime sacrificali)
    feste con botti e rumori
    scambi di doni
    baciarsi sotto il vischio
    bacche di agrifoglio (il cibo degli dei)
    rami sempreverdi
   canti natalizi di casa in casa (originariamente eseguiti da cantanti nudi impegnati in comportamenti licenziosi)
    candele dell' "Avvento".
    babbo natale e bambino che piange, cartoline di Natale
    . . . e molti altri.



Anche l'immagine di Babbo Natale, ha una sorprendente somiglianza con Saturno: un vecchio, con una lunga barba, circondato da bambini.

Saturno, il vecchio malvagio, esigente il sacrificio dei bambini, appare nella società moderna in altre due forme. Ogni dicembre, Saturno, il dio del tempo, riemerge come "Vecchio Padre Tempo". Il Capodanno del bambino è un simbolo del bambino-vittima.

Una rappresentazione agghiacciante di Father Time con Baby New Year può essere trovata in questa illustrazione del 19° secolo (sotto). Padre Tempo, (Saturno, come il dio del tempo), è in piedi davanti a un grande orologio, con in mano la sua falce. I vecchi anni stanno passando come corpi adulti avvolti in sudari funerari. Il nuovo anno arriva da bambino. Mentre l'immagine è piuttosto buia, la luce del fuoco illumina il bambino mentre su entrambi i lati ci sono volute di fumo. I nuovi anni che devono ancora venire vengono rappresentati come bambini pronti al sacrificio. Le vittime dei sacrifici infantili erano sempre pesantemente velate in modo che i loro genitori non riconoscessero quando il loro bambino veniva bruciato. Tutti gli elementi grotteschi di questo dio orrendo sono contenuti in questa immagine.


Father Time (Saturno) e Baby Capodanno


Saturno emerge anche nella società moderna come il Tristo Mietitore, raccogliendo la sua desolante messe di anime. Pochissimi nella società moderna hanno riconosciuto che Babbo Natale, il Tristo Mietitore e il Vecchio Padre Tempo non sono altro che il più ripugnante di tutti gli dei antichi. Tuttavia, un antico li riconoscerebbe immediatamente come nientemeno che Saturno. Gli emblemi che identificavano Saturno sono gli stessi che identificano il Vecchio Padre Tempo e la Triste Mietitrice: falce e qualcosa per segnare il passaggio del tempo.

Ci sono molte scuse addotte oggi dalle persone sincere per aderire alle festività pagane in onore di Saturno:

    "Il Natale è un momento meraviglioso da trascorrere con la famiglia. Siamo così impegnati tutto l'anno che è davvero la nostra unica possibilità di stare insieme."


    "Il Natale è un ottimo momento per testimoniare! Le persone sono più aperte in questo periodo dell'anno, quindi lo uso come un'opportunità per condividere".


    "Il Natale è l'unica festa che si concentra davvero su Gesù!"


    "So che Gesù non è realmente nato allora. Non mi sono ingannato. Inoltre, non adoro nessun dei pagani, quindi per me va bene!"

 

I pagani ignoravano Yahuveh, il Creatore. Adoravano gli dei demoniaci perché non conoscevano niente di meglio. Lo stesso si può dire dei cristiani oggi.

La Scrittura insegna:

"Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Yahuveh ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi, poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti". (Atti 17:30)

Sapere che il Natale è una festa pagana, sapere che i riti moderni sono identici agli antichi riti pagani che onoravano Saturno, e tuttavia pretendere l'esenzione dal peccato perché si sa, è estremamente incoerente e sbagliato.

Il Natale è davvero una festa: una festa religiosa pagana. Onorando il dio malvagio Saturno, l'onore non viene dato a Yahuveh, il Creatore del Cielo e della Terra.

Il Salvatore stesso affermò un principio divino quando disse:

"Nessuno può servire due padroni: perché o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure si atterrà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire... [Yahuveh] e mammona." (Matteo 6:24)

Saturno, più di ogni altro falso dio, aveva attributi molto simili a Satana stesso. Il Natale è la sua festa religiosa. La partecipazione alle celebrazioni natalizie rende onore a questa divinità malvagia e satanica.

Le parole di un Padre amorevole nei confronti di un Israele apostata risuonano con forza per i cristiani di oggi:

"Certamente, come una moglie si allontana slealmente dal marito, così voi mi avete trattato slealmente, o casa d'Israele, dice... [Yahuveh.]... poiché hanno pervertito la loro via e hanno dimenticato... [ Yahuveh, loro custode del patto]. Ritornate, figli traviati, e io sanerò le vostre ferite». (Geremia 3:20-22)

La partecipazione alle tradizioni pagane disonora il Creatore. Ritornate a Yahushua amorevole Redentore.

"Quale accordo infatti ha il Messia con Belial [il male]? O che parte ha un credente con un non credente? E quale accordo c'è tra il tempio di... [Yahuveh] e gli idoli?... Uscite di mezzo a loro e separatevi, dice... [Yahuveh]. Non toccate ciò che è impuro e io vi accoglierò". (2 Corinzi 6:15-17)

Uscite da loro! Non toccate ciò che è impuro!!